OROLOGIO DA PARETE: APPROFONDIMENTO ANTROPOLOGICO
Giorgio Nebbia nella sua opera intitolata “Dizionario tecnico-etnologico delle merci” informa i suoi lettori che le numerose voci da lui descrive sotto chiave enciclopedica, dietro la loro fisicità presentano storie di personaggi, inventori, luoghi e molto altri aspetti spesso lontani dall’idea che ognuno ha dell’oggetto stesso.
Il fine di questa mia esperienza nel web, intrapresa i primi di ottobre, si riassume proprio in questa volontà di Giorgio Nebbia.
Nel corso di questi mesi, infatti, sotto la guida del professore del corso (Vittorio Marchis) sono stato in grado di analizzare l’orologio da parete a 360° andando oltre quella che era la mia idea dell’oggetto.
Ognuno di noi ha sul muro della propria cameretta un orologio dai mille colori e dalle stravaganti forme.
All’orologio, che ha l’importante compito di dettare il tempo e guidare le nostre giornate, spesso dedichiamo il tempo che basta per capire quanto siamo in ritardo.
A volte, però, occorrerebbe fermarsi a guardarlo riflettendo su ciò che si cela dietro di esso e tutto ciò che c’è stato per portarlo fino alle nostre case.
È quello che ho cercato di fare in questi mesi, scoprendo i numerosi ambiti in cui questo oggetto diventa protagonista: dall’arte in ogni sua forma (letteratura, musica, pittura, fumettistica, cinema), alla scienza (biologia e astronomia) fino alla fantascienza.
Un oggetto che credevo potesse comparire solo in brands, pubblicità e cataloghi in realtà riveste un ruolo centrale anche nella quotidianità (detti popolari o semplici francobolli), nei sogni, nella matematica.
Con non poche difficoltà mi sono cimentato nella creazione di una tassonomia, di un abbecedario e di una bibliografia essenziale grazie alle quali l’analisi dell’oggetto mi è apparsa più chiara e completa.
L’analisi dell’orologio da parete mi è stata utile anche per indagare un po’ nella mia persona, portandomi a realizzare un post che in 5 semplici oggetti è in grado di raccontare la mia vita.
Il fine di questa mia esperienza nel web, intrapresa i primi di ottobre, si riassume proprio in questa volontà di Giorgio Nebbia.
Nel corso di questi mesi, infatti, sotto la guida del professore del corso (Vittorio Marchis) sono stato in grado di analizzare l’orologio da parete a 360° andando oltre quella che era la mia idea dell’oggetto.
Ognuno di noi ha sul muro della propria cameretta un orologio dai mille colori e dalle stravaganti forme.
All’orologio, che ha l’importante compito di dettare il tempo e guidare le nostre giornate, spesso dedichiamo il tempo che basta per capire quanto siamo in ritardo.
A volte, però, occorrerebbe fermarsi a guardarlo riflettendo su ciò che si cela dietro di esso e tutto ciò che c’è stato per portarlo fino alle nostre case.
È quello che ho cercato di fare in questi mesi, scoprendo i numerosi ambiti in cui questo oggetto diventa protagonista: dall’arte in ogni sua forma (letteratura, musica, pittura, fumettistica, cinema), alla scienza (biologia e astronomia) fino alla fantascienza.
Un oggetto che credevo potesse comparire solo in brands, pubblicità e cataloghi in realtà riveste un ruolo centrale anche nella quotidianità (detti popolari o semplici francobolli), nei sogni, nella matematica.
Con non poche difficoltà mi sono cimentato nella creazione di una tassonomia, di un abbecedario e di una bibliografia essenziale grazie alle quali l’analisi dell’oggetto mi è apparsa più chiara e completa.
L’analisi dell’orologio da parete mi è stata utile anche per indagare un po’ nella mia persona, portandomi a realizzare un post che in 5 semplici oggetti è in grado di raccontare la mia vita.
Commenti
Posta un commento